Venerdì 26 Aprile 2024

La collina del sogno - Minerva, antica dea della sapienza, aveva tra tutti i suoi devoti i guaritori ed i medici. Il culto di Minerva come regina della salute, come divinità guaritrice e garante del benessere ebbe molta risonanza, fino ai confini dell’Impero Romano.
Anche Esculapio, dio greco della medicina, ebbe fama e templi nei quali i malati, addormentandosi, ricevevano in sogno ipnotico i consigli del dio.
E “ l’ accostamento tra Minerva e il dio della medicina, peraltro, non è casuale. Lo si ritrova in un passo di Cicerone (b.r.)., dove lo scrittore pone a confronto i farmaci dei medici e l’efficacia guaritrice dei sogni. « Non può Esculapio, finge di dubitare il filosofo, guarirci nel sonno ?» Chi ha visto Epidauro e i santuari greci sa come i pellegrini aspettavano la notte ed il sogno salvatore atto a salvare le loro sofferenze. E continua: « Non può Minerva darci la medicina senza il medico, così come le Muse danno a chi sogna la capacità di leggere, di scrivere, di produrre opere d’arte ?»”
Si può sospettare che il sogno guaritore invocato dai pellegrini che si recavano nei santuari dell’antica città dell’Argòlide sia accostabile, se non identico, al sonno ipnotico, tanto è vera che alcuni ricercatori affermano di “ non sapere quale sia l’origine remota dell’ipnosi. Forse essa risale all’epoca degli antichi riti di guarigione noti come « sonno del tempio », che utilizzavano probabilmente molti principi d’influenza su cui si fonda la moderna pratica dell’ipnoterapia ” (b.r.). Comprare e pagare, anche a caro prezzo, il diritto al proprio sonno, al proprio sogno, significherebbe garantire al proprio futuro un domani colmo di salute. Infatti U. J. Jocanovic afferma: “ Ogni uomo ha diritto al suo sonno quotidiano. Ed ogni uomo che abbia disturbi del sonno ha diritto ad essere riconosciuto malato ” (b.r.).
Inoltre, si deve rilevare che la creatività si presenta spesso durante il sonno nel quale, come si è visto, le Muse danno a chi sogna la possibilità di guarire dai mali, produrre opere d’arte ed altro. Non al caso molti autori lasciano risalire le prove dell’utilizzazione del sonno ipnotico agli antichi testi sacri come il Talmud e la Bibbia (Vecchio e Nuovo Testamento). “ Wolberg avanza l’ipotesi che la più antica descrizione dell’ipnosi si trova nella Genesi: « Allora il Signore Dio fece cadere un sonno profondo su Adamo, che si addormentò. E mentre Adamo dormiva, Dio prese dalle sue costole, mettendo carne al suo posto; poi, con la costola tolta all’uomo, formò la donna e la condusse ad Adamo » ” (b.r.).
E’ come dire che Dio prendendo e utilizzando le risorse stesse dell’uomo abbia creato per quest’ ultimo, a cui era stato indotto uno stato di sonno ipnotico, una nuova e rispondente “ struttura ”.
Spicca, da quanto riferito da Wolberg, un significato che non è da leggersi soltanto come una delle più antiche testimonianze di trattamento in ipnosi ma anche come uno dei primi meri atti creativi che si rintracciano nella storia dell’uomo.
Le considerazioni storiche, nonché quelle relative alle sacre scritture, non ci lasciano scappare, fuggire affatto dalle analisi attuali sulla materia: “ Oggi vi è ancora chi considera l’ipnosi un sonno risanatore, una forza magica, una sorta di potere demoniaco, come è avvenuto per migliaia d’ anni.
Ma cos’è l’ipnosi come la intendiamo oggi scientificamente ? Certamente non è un sonno fisiologico, sebbene possa somigliargli, e possa venire usata addirittura per produrre il sonno fisiologico. Non è un potere strano né una magia, e non è neppure una forza barbarica scaturita da fonti maligne. Per dirla in termini semplici, non è altro che uno stato speciale di consapevolezza cosciente in cui un certo comportamento scelto della vita quotidiana si manifesta in modo diretto, solitamente con l’aiuto di un’altra persona. Ma può essere anche autoindotto. L’ipnosi è un tipo speciale ma normale di comportamento, che si incontra quando l’attenzione e i processi del pensiero vengono diretti verso la massa di apprendimenti esperenziali acquisiti dalle esperienze della vita.
Nello speciale stato di consapevolezza chiamato ipnosi, si possono trovare le varie forme di comportamento della vita quotidiana, diverse per relazioni e gradi, ma sempre entro limiti normali. Non si possono ottenere abilità trascendenti, né l’instaurazione di nuove abilità, ma solo il potenziamento dell’espressione di capacità che potevano non essere state riconosciute o riconosciute solo in parte.
L’ipnosi non può creare capacità nuove in una persona, ma può contribuire a una maggiore e migliore utilizzazione delle capacità già possedute, anche se non erano state precedentemente riconosciute ” (b.r.).
Comunque, i riferimenti su esposti poggiano i loro principi nella certezza che il sonno possa essere indotto e utilizzato oltre gli innati sincronismi che portano l’uomo a rispondere a cicli naturali sonno - veglia.
Diviene utile, con ciò, fare accenno al sonno in genere prima di inoltrarci in considerazioni relative al sogno.
Nel sonno, in cui tutti gli esseri umani per circa otto ore al giorno trovano ristoro, sono attive le fasi oniriche ( fasi del sonno paradosso, fasi REM ) ed in queste si manifesta il sogno.
Infatti, “ nelle persone adulte si hanno sogni da tre a sei volte in una notte, che occupano un 20-25% del sonno totale. Da 90 a 100 minuti dopo l’addormentarsi viene registrata la prima fase REM che poi si ripete ogni 60-90 minuti. Una fase onirica chiude il periodo di sonno cui appartiene ed introduce il successivo.
Il fatto che nell’addormentarsi si possono toccare consapevolmente esperienze oniriche è dovuto probabilmente al fatto che nell’approfondimento del sonno si « sfiora » il livello del sogno. I sogni compaiono al massimo, al culmine della curva del sonno. Nell’addormentarsi sussiste la possibilità che si sfiori brevemente una tale « collina del sogno ». Tuttavia la qualità di questo sogno è del tutto diversa. Nell’addormentarsi sfilano davanti ai nostri occhi quadri che hanno l’effetto di sogni e spesso sono piacevoli. Talvolta ci si spaventa pure e ci si sveglia in un bagno di sudore e con il cuore che batte intensamente. Questi sintomi hanno un fondamento psico-fisiologico.
Esperienze fantastiche si possono avere anche durante le fasi oniriche. Al risveglio mattutino può capitare lo stesso. Rumori casuali possono quindi inserirsi nel contenuto onirico già in corso di svolgimento.
Tra queste esperienze fantastiche, le cosiddette allucinazioni ipnagogiche, ed i sogni veri la differenza sta nel contenuto e nella forma di manifestazione ” (b.r.). Sempre con l’obiettivo di giudicare l’utilità del sonno nella ipnoterapia ci chiediamo se il sogno sia creativo. Erich Fromm dimostra la continua tendenza dell’uomo, sin da piccolo, « al bisogno di comprendere il mondo attivamente, di variare il comportamento piuttosto che ripeterlo rigidamente, e di essere stimolato ed assumere un « orientamento produttivo ». Tale bisogno è un orientamento fondamentale di « relazione attiva » ed è inoltre il presupposto della salute psichica.
L’autore richiamandosi a contributi di studiosi molto competenti asserisce che da essi è stato dimostrato, mediante esperimenti condotti nell’osservare bambini ed animali, che i neonati manifestano sin dalla nascita il bisogno di stimolazione ed il desiderio di eccitamento ottimale.
In questo modo, continua Erich Fromm, le vecchie idee di una tendenza alla riduzione dell’eccitamento pulsionale e di completa passività del neonato sono state chiaramente confutate: “ tutta la teoria freudiana era basata sull’assioma della riduzione dell’eccitamento a un livello minimo costante (principio di piacere) e/o a livello zero (principio di nirvana) . Vi sono tuttavia alcune eccezioni a questa generale tendenza del pensiero psicoanalitico: Otto Rank ha osservato che il raggiungimento dell’individuazione è di per sé un atto creativo. L’uomo che diventa realmente se stesso o che in altri termini si realizza, e che Rank intende chiamare « l’artista », ha avuto il coraggio di attraversare la sua « angoscia di separazione »” (b.r.).
Con il bisogno di attività e di stimoli Fromm spiega le allucinazioni che si generano per gli effetti negativi della noia che può far sentire nel soggetto la fatica; ma lo può anche far sentire stanco e oberato. Infatti, ecco cosa accade durante gli esperimenti di deprivazione sensoriale condotti con vari soggetti: “ E’ interessante chiedersi che natura abbiano queste « allucinazioni » e perché si manifestino. Di primo acchito viene spontaneo pensare a un’esperienza psicotica transitoria; e forse è per questo che a molti ricercatori sono apparse tanto drammatiche. Personalmente non credo che tale interpretazione sia giustificata. Credo che uno dei soggetti abbia fornito una definizione corretta della natura delle allucinazioni dicendo: « Ho sognato da sveglio ». Certo, ogni allucinazione potrebbe essere definita un «sogno da sveglio »; ma probabilmente una definizione così generica non terrebbe molto conto delle peculiarità delle allucinazioni nelle persone psicotiche. Propenderei piuttosto per considerare queste « allucinazioni » brevi sogni in stato di dormiveglia; e neppure escludere la possibilità che i soggetti si fossero appisolati per pochi secondi e avessero fatto un sogno in quel breve intervallo. ( La natura di questi sogni in stato di veglia è del tutto diversa da quella dei « sogni a occhi aperti », che non sono veri e propri sogni ma fantasie, che possono essere iniziate e concluse con un atto volontario e presentano scarsa creatività. Ogni sogno, anche quello fatto da svegli, è di tutt’altra natura ).
Un’ipotesi plausibile potrebbe essere quella di spiegare le « allucinazioni » negli esperimenti di deprivazione sensoriale nello stesso modo in cui spieghiamo l’attività onirica. Sia nel sonno sia in questi esperimenti l’organismo è privato in tutto o in parte degli stimoli esterni; e il cervello sembra perciò reagire creando i suoi stimoli con il ricorso ad « allucinazioni » e sogni (b.r.).
Scheibl e A. B. Scheibl hanno elaborato lo stesso concetto in termini neurofisiologici. Zuckerman e Cohen fanno inoltre riferimento ad altre spiegazioni teoriche delle allucinazioni negli esperimenti di deprivazione: interpretazioni di tipo psicoanalitico, cognitivo e sociopsicologico. Qui ci interessano particolarmente le interpretazioni psicoanalitiche. Sfortunatamente esse sono per lo più tautologiche: l’isolamento provoca una sorta di regressione, e tale regressione favorisce i « processi primari » inibendo i « processi secondari »” (b.r.).
Quindi, sembra che i sogni da svegli e le allucinazioni siano molto vicini alla collina del sogno. In questi momenti in cui si esperiscono tali realtà oniriche il cervello riesce a cogliere stimoli che provengono dall’esterno e stimoli che vengono dall’interno e che si presentano all’occhio della mente stranamente intrecciati. Non si può non vivere quindi che momenti diversi, insoliti, creativi. Erich Fromm fa notare che il cervello e attivo ad ogni ora del giorno, della sera e della notte e che durante l’attività onirica molti sogni manifestano una creatività artistica ed i processi mentali del sognatore si mostrano, più perspicaci, attivi, penetranti. ( Creatività presente anche nei sogni ipnotici quando l’operatore opera l’induzione sul paziente atta a produrre sogni di particolare significato ). Inoltre, Fromm precisa che “ La storia del sogno non è una fantasia come nel sogno ad occhi aperti: è la rappresentazione artistica della realtà del sognatore. Chi sogna non solo riconosce la verità che durante la veglia si cela dietro alcuni cliché coscienti: è anche in grado di svegliare i simboli che esprimono le sue visioni con estrema precisione, e infine di tessere dalle fila della sua storia una totalità artistica ” (b.r.).
Lo psicoanalista post - freudiano ci mostra anche come molti sogni hanno qualità di mito o di racconto e come in altri sogni il potere creativo si esprime in un plot letterario o in magistrali rappresentazioni visive. Con ciò Fromm ipotizza che chi sogna, durante il sonno, “ è libero dalla necessità di percepire il mondo in modo funzionale al lavoro e alla difesa, e che è libero dall’influenza del common sense e del comnon nonsense che lo influenzano durante la veglia. Egli è libero di percepire il mondo nella sua realtà, senza le distorsioni di cliché e obiettivi sociali; può vederlo come lo vede realmente, e non come gli è chiesto di vederlo per adeguarsi al gruppo.
Sembra che nel sonno... ci affranchiamo dall’influenza dei censori e distorsori sociali e siamo liberi di essere creativi ” (b.r.).
Non si può non rilevare la decisa convinzione di Erich Fromm che occorre indagare gli impulsi creativi dell’uomo. Quest’ultimo, dice ancora Fromm, deve essere considerato non solo in senso biologico e fisiologico, ma anche in senso psicologico e spirituale con finalità specifiche per la sua comprensione tra cui spicca lo studio della creatività.
Tale area di ricerca “ E’ costituita dallo studio degli impulsi creativi nei bambini, negli adolescenti e negli adulti, e dei fattori che stimolano o inibiscono tali impulsi ” (b.r.).
E’ utile aggiungere, a proposito delle ricerche sull’isolamento sensoriale rilevate da Erich Fromm, alcune analogie: “I recenti studi sull’isolamento sensoriale nei soggetti sottoposti sperimentalmente a privazioni di ogni stimolo percettivo proveniente dall’ambiente, mediante l’isolamento completo acustico e visivo in camere adeguate, hanno chiaramente dimostrato come in questi soggetti compaiono alterazioni della coscienza somato - psichica, della suggestionabilità, del calcolo dello spazio e nel contare il tempo, fenomeni di depersonalizzazione e di derealizzazione, comportamenti regressivi e allucinatori che possono avvicinare sul piano psicofisiologico lo stato ipnotico a quello dell’isolamento sensoriale. Ciò renderebbe quanto mai probante l’entrata in funzione degli stessi apparati nervosi in entrambe le condizioni. La sindrome « dell’isolamento sensoriale » o « sensory deprivation », che può arrivare a mettere in pericolo la stessa integrità dell’Io, è dovuta alla deafferentazione sensoriale, la quale di contraccolpo provoca una ipereccitabilità di altre zone del sistema nervoso centrale e liberare processi attivi, emergenza di monoideismi e rappresentazioni mentali capaci di influenzare in modo notevole la situazione interna somato - viscerale, come appunto accade nell’ipnosi ” (b.r.).
La ricerca sull’area della creatività, suggerita da Fromm, può trovare il centro di osservazione anche nello studio dei rapporti e degli accostamenti tra sonno ipnotico e sonno naturale nei quali, fra i vari livelli di coscienza, emergono impulsi trasformatori vestiti con sogni, allucinazioni ed insight aventi carattere creativo e modificare e vestire di nuovi abiti realtà inadeguate. Tale carattere è custodito nell’inconscio e “ Bazzi, nel suo manuale sulle psicoterapie, giustamente nota che « l’ affermazione che Freud ha scoperto l’inconscio è sicuramente scorretta, non avendo questi indagato che su una sola particolare modalità della psiche incosciente, l’inconscio – conflitto ». Lo studio dello psichismo incosciente iniziato dai filosofi ( Leibniz, Hartmann, Nietzsche ), è stato approfondito da psicologi e psichiatri « non psicoanalisti (!) », che hanno attribuito al termine « inconscio » significati diversi, schematicamente sintetizzati, secondo Bazzi, nei seguenti punti: 1) L’inconscio della percezione ...; 2) L’inconscio della rievocazione ...; 3) L’ inconscio dell’ automatismo abitudinario ...; 4) L’inconscio dell’automatismo istintivo-affettivo ...; 5) L’inconscio della dissoluzione ...; 6) L’ inconscio dell’associazione e dell’ispirazione, che permette l’ improvvisa risoluzione di un problema o una ispirazione artistica mediante un meccanismo ideativo e una elaborazione psichica del tutto inconsapevoli, possibili per la presenza di anelli associativi inconsci ” (b.r.).
Possiamo pensare, dunque, che dall’ “ inconscio dell’associazione e dell’ispirazione ” sia possibile importare attivazioni che conducono il soggetto, attraverso un meccanismo ideativo e una elaborazione psichica, alla soluzione di problemi. Tali soluzioni creative sono, senza dubbio, messe in atto da processi inconsci dai quali si dipartono dinamismi che attivano procedure, sempre non consapevoli, finalizzate alla soluzione del problema. Così un artista, uno studioso, un malato possono essere raggiunti da effetti sperati che hanno autonomo inizio nelle “esperienze dell’inconscio ”. “ Approfondendo le ricerche in questo campo è stato possibile accertare che una persona può reagire inconsciamente a stimoli sensoriali minimi, anche quando la risposta comporta discriminazioni decisionali. Ciò significa che stimoli sensoriali che non raggiungono il livello della coscienza possono dar luogo a reazioni inconsce ” (b.r.).
In accordo con le ricerche appena indicate, nonché in accordo con il pensiero di E. Fromm, possiamo sostenere che l’inconscio produce i suoi stimoli pure in mancanza di stimolazione sensoriale esterna; e nel momento in cui i livelli di coscienza si abbassano e sopraggiungono gli stati onirici, il cervello produce sogni ed esperienze ipnagogiche che scorrono lungo le vie tra conscio e inconscio per giungere ai sognatori e “ appagare i loro desideri ”. Il desiderio che orienta il sogno positivamente può agevolare, anche nell’area della salute fisica e psicologica, il risanamento di soggetti malati poiché in questi le previsioni sfavorevoli vengono sostituite da aspettative positive. Se tale fede viene inoltre elicitata per mezzo del sonno ipnotico si può garantire un migliore risultato terapeutico.
“ Siamo d’accordo e sottolineiamo che lavorare in modo efficace con la trance è solitamente preceduto da una fase durante la quale aiutiamo i pazienti a creare e preparare un atteggiamento e un sistema di credenze ottimale per le risposte terapeutiche.
Un elemento singolarmente importante di questo atteggiamento ottimale è l’aspettativa. L’attesa di un cambiamento terapeutico permette ai pazienti di sospendere i limiti appresi e le aspettative negative di vita che sono alla base dei loro problemi. Una sospensione dell’incredulità e un’ attesa di guarigione straordinariamente alta sono state usate per spiegare la « miracolosa » guarigione talvolta raggiunta con un sistema di credenze religiose. Nella dinamica della trance terapeutica una guarigione di questo tipo, apparentemente miracolosa, può essere interpretata come una manifestazione specifica del processo più generale che utilizziamo per favorire risposte terapeutiche nell’ipnoterapia ” (b.r.).

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Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista, Specialista in psicoterapia ipnotica e ipnosi Roma
Socio Fondazione Europea – AMISI – Associazione Medica Italiana per lo studio dell’ipnosi
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