Venerdì 29 Marzo 2024

Italia, Lazio – Città: Roma – Studio di psicoterapia e ipnosi – Cura dell’ansia a Roma.

ANSIA – Lo stato emotivo dell’ansia, a causa della diminuzione del controllo volontario e razionale della persona, può manifestarsi nell’uomo e nella donna, come nei bambini e nell’anziano, nelle circostanze più disparate e con diversi sintomi: l’ansia da viaggio e di guidare; l’ansia da lavoro o da esame ( ansia pre esame ); ansia di andare a letto o del risveglio; l’ansia legata all’insonnia ( per il timore di sogni incubo o di non riuscire a sognare e ciò apporta spesso ansia ); l’ansia mattutina e serale; l’ansia in gravidanza, in menopausa, nel matrimonio; ansia da timidezza oppure ansia che precede impegni ed iniziative da intraprendere: ansia prematrimoniale, ansia pre esami, ecc. Però, per quanto i Disturbi di questo malanno siano nocivi, curare l’ansia è possibile. 

L’ansia è un’esperienza nella quale tutti, chi più chi meno, ne sono colpiti. L’ansia è un’esperienza di vita e, anzi, un po’ d’ansia fa bene. E’ il troppo che, al solito, stroppia. Se i “pericoli”, reali o immaginari, si moltiplicano, come nemici invisibili da sconfiggere, nella mente o nella realtà soggettiva e la vita inizia ad essere continuamente accompagnata dall’ansia, bisogna correre ai ripari poiché i rischi di somatizzazione si fanno sempre più reali e conducono all’ansia somatizzata ( Disturbo d’ansia somatizzata ), cioè dovuta ad ansia continua, dunque, ansia cronica.
Dallo studio della psicologia scientifica si apprende molto sugli effetti positivi dell’ansia e che l’ansia dentro certi limiti è salutare e ci dà la carica per vincere l’inerzia e respinge la tentazione di rassegnarci troppo in fretta dinnanzi alle cose indesiderate della vita. Oggi, più di ieri, siamo tutti più sensibili all’ansia in quanto sollecitati maggiormente da stimoli, emozioni e tensioni psicologiche. Appunto: tante, troppe, continue tensioni e il nostro sistema nervoso è sotto pressione e accompagnato, senza tregua, da eventi che producono ansia. Sentimento ansioso e penoso, di pericolo imminente e non ben definito, paura e rabbia senza oggetto, ansia senza motivo, un’emotività esagerata di fronte a una semplice fantasia. Ma quando la situazione si aggrava e le crisi d’ansia diventano molto frequenti e fuori controllo, ci avviciniamo pericolosamente alla patologia.

Ansia patologica significa diventare del tutto condizionati da un cupo, invincibile, interminabile stato di preoccupazione e d’ansia, bloccati, impediti a vivere normalmente la nostra esistenza e i rapporti con se stessi e con gli altri fino a poter accusare una vera e propria ansia sociale, come, per esempio, l’ansia di essere giudicati, valutati, osservati. Allora con questo tipo di ansia generalizzata ( Disturbo d’Ansia generalizzata ) si cade in una profonda disperazione, con sensazioni laceranti di impotenza e di angoscia, di inadeguatezza di fronte alla “ minaccia ”, percepita come catastrofica, e incombente. Si potrebbe scoppiare in pianto liberatorio per far venire fuori la libertà imprigionata. E piangere fa bene come prevenzione dell’ansia o affinché l’ansia non divenga patologica. Insomma fa bene sfogarsi e non tenere tutto sempre dentro. Infatti l’eccesso di autocontrollo porta a diventare fragili e non abbastanza agili per superare gli ordinari ostacoli della vita portatori di ansia quotidiana. Nelle giuste maniere piangere, urlare, ridere e prendersi in giro aiuta a prevenire e non farsi attaccare dall’ansia sui propri punti deboli, per ritrovarsi, poi, preda delle malattie psicosomatiche.

Per alcuni psicologi, proprio l’ansia sarebbe alla base di tutte queste patologie nel senso che l’ansia ( per esempio la balbuzie ) collegandosi con conflitti psichici non risolti potrebbe preparare o favorire disturbi come crisi d’asma, manifestazioni di ulcera duodenale, ipertensione arteriosa con manifestazione di pressione alta oppure pressione bassa. Sicché l’ansia non sarebbe semplicemente vissuta come tale ma si tradurrebbe in queste manifestazioni fisiche: sintomi somatici, sintomi organici, i quali rappresenterebbero insomma gli equivalenti sintomi psicologici.

Cosa vuol dire ansia reattiva ? Significa che essa è determinata da ogni evento, portatore d’ansia, che evoca paura e stati d’ansia elevata dove si è invasi da forte emozione che sconvolgono il sistema psicofisico. Nell’ansia reattiva i muscoli si tendono e si restringono i vasi, l’aumento della temperatura corporea può variare fino ad portare agitazione e febbre, le ghiandole surrenali liberano gli ormoni adrenalina e noradrenalina che, a loro volta, provocano un’ulteriore restrizione dei vasi ( vasorestrizione o vasocostrizione ) insieme con l’aumento della frequenza e della capacità cardiaca. Sale la pressione del sangue, la muscolatura addominale si irrigidisce, accelera il ritmo affannoso della respirazione, negli occhi le pupille si restringono e la vista risulta offuscata, si evidenziano disturbi di sofferenza al rumore: insomma, si può invecchiare precocemente. Lo stato ansioso, inquieto, di agitazione, di apprensione e di ansia apre un cambiamento anche sul piano psicologico ed il cerchio si può stringere intorno alla mente: la memoria a breve termine viene sostituita dalla memoria a tempo ultrabreve atta agli stati di emergenza; ogni attività superiore del cervello viene sospesa e si è costretti a prendere decisioni improvvise, senza poter riflettere, concentrandosi sul problema imminente ed i fatti non vengono memorizzati. Poi, si ritorna alla normalità ed i processi attivati nel momento di ansia eccessiva si invertono: il cuore decelera i battiti, la tensione muscolare e la pressione diminuiscono, vene e pupille si allargano. Subentra uno stato di piacevole rilassamento che si tramuta, sul piano psichico, in una specie di felicità, di soddisfazione, debolezza o di stanchezza. Il cerchio ‘distensione - tensione – distensione’ si è chiuso e l’ansia svanisce.

Il meccanismo che abbiamo descritto è frutto di una lunga evoluzione biologica e si è poi fissato nella memoria fisiologica cioè nei geni, trasmettendosi ereditariamente sino a noi; queste sono le cause a base organica dell’ansia.

Ai nostri giorni, le situazioni in cui è richiesto il massimo rendimento sono particolarmente presenti nella nostra società. Pericoli ne esistono, ed i pericoli sono anche quelli astratti o addirittura immaginari: èccoci all’ansia anticipatoria o all’ansia immotivata. Essa esiste di fronte alle possibilità di rischi anche molto remoti, l’ansia si ripresenta proprio con sintomi simili a quelli descritti precedentemente, diversi solo per entità, intensità, durata, esito. Osserviamo, per esempio, la madre in uno stato di ansia mentre di notte aspetta il rientro del figlio: la tensione la costringe ad essere superattiva, mentre i pensieri ruotano incalzanti intorno all’attesa incapaci di rivolgersi ad altro. Oppure, osserviamo un uomo il quale vive l’ansia credendo di avere i sintomi di un male che ritiene incurabile: resta li, inattivo, con la mente che vaga disorientata. Entrambi i soggetti delle esperienze precedenti, presi dall’ansia, porgono il fianco ad idee negative: ogni vera o immaginaria informazione (stimolo esterno: alla radio per esempio viene afferrata la parola “incidente” o “malattia”) o pensiero (stimolo interno: dalla memoria affiora un fatto spiacevole) provoca la temporanea sostituzione della memoria a tempo breve con la memoria a tempo ultrabreve, quella d’emergenza. Nasce cosi lo stato di tensione. Quando è assente l’attività superiore del cervello (il pensare secondo logica, il seguire riflessioni finalizzate), il pensiero procede per associazioni non controllate. E in questo caso le associazioni negative, i collegamenti tra le idee più nere, finiscono con il prevalere, perché possiedono una più forte valenza emotiva e quindi si impongono alle altre idee ingenerando ansia.

Quando poi la madre in attesa del figlio ode lo squillo del telefono, oppure l’uomo affetto da ipocondria avverte la fitta intercostale, improvvisamente  attacchi di ansia o attacco di panico esplodono: la tensione diventa insopportabile, mentre un incontrollabile volume di pensieri negativi si abbatte come tempesta nel povero cervello portato a iperattività dall’adrenalina. Si reagisce, dunque, con i segni ed i sintomi fisici dell’essere braccati dal pericolo i quali si manifestano a carico dei vari sistemi: cardiovascolare (aumento della frequenza cardiaca, tachicardia, della pressione, con particolare pericolo per i soggetti con disposizioni all’infarto); muscolare ( fitte e dolori muscolari, intercostali, la tensione muscolare produce dolore, emicrania o diffuso mal di testa, mal di schiena, tremori); gastrointestinale (inappetenza, nausea, gonfiore e vuoto allo stomaco  nervosismo attaccato allo stomaco - e qui si consiglia un’alimentazione con cibi leggeri o specifici contro l’ansia, reflusso, vomito, ansia intestinale, mal di pancia, diarrea, sindrome del colon irritabile, ecc.); respiratorio (ansia con difficoltà  nella respirazione, respiro corto, tosse, vertigini, sbandamenti, giramenti di testa, sensazione di soffocare, di groppo o nodo alla gola, orecchie tappate, momentanea perdita di coscienza ); cutaneo (formicolio, pallore, aumento della sudorazione); psicologico (conflitti psichici, ecc.). Resta, purtroppo, da rilevare che la dolorosa drammaticità di questi effetti sulla persona che soffre di ansia non vengono risolti e la tensione nervosa resta stabile ed i muscoli rimangono tesi con le ricadute sull’intera realtà psicofisica.

Per non soccombere all’ansia e nell’intenzione di confrontarsi con l’ansia, nel voler contrastare l’ansia e dire basta all’ansia ci si chiede: come fare ad abbattere e affrontare l'ansia ? Quali consigli accettare sul come curarla e sul come combatterla ? Le domande del come gestire, calmare o curare l’ansia non deve farci negare sia l’aumento dell’ansia nel peso della vita moderna anche a causa delle note difficoltà economiche legate al lavoro e delle ingiustizie sociali, sia che bisogna anche rendersi conto dell’abbassamento della soglia di tolleranza ad essa. Per tali motivi sono richiesti sempre più rimedi per alleggerirsi dell’ansia: rimedi naturali come la fitoterapia (fiori di bach, valeriana, integratori); oppure la omeopatia o anche l'esercizio fisico ( corsa, palestra, danza, musica, colori, ecc. ); ma è anche possibile curare l’ansia con la meditazione. Tutte queste modalità di intervento sull’ansia sono molto utili sia a far scaricare la tensione sia a dare risultati positivi. Ma, rimanga ben chiaro, ciò non guarisce l'ansia. La guarigione dell'ansia necessita di impegno e consapevolezza da parte del sofferente. E, a fronte di un numero sempre maggiore di individui che richiede di raggiungere uno stato di tranquillità attraverso la terapia naturale, si fa anche largo uso di farmaci efficaci per la cura dell’ansia. Ciò produce un consumo enorme di ansiolitici, medicinali che alleviano una dolorosa situazione di tensione da eliminare anche se di lieve intensità.
Infatti l’ansia non è sempre da combattere: la capacità di fronteggiare positivamente una situazione aumenta se aumenta l’ansia. Però, solo fino a un certo punto. Infatti, separato un dato livello, abbiamo l’inversione della tendenza e l’ansia diviene grave e può provocare la paralisi dell’attività spontanea e la capacità di giudizio. Ebbene, è estremamente sconsigliabile a chiunque cercare di stabilire da sé se il proprio quoziente d’ansia rientra nella norma (oltretutto, siccome è una sensazione spiacevole, ciascuno di noi è portato a definirla patologica anche quando non lo è). Così non si consiglia " l'io curo, io riesco a vincere da solo l'ansia "; si riesce invece a controllare l'ansia, con adeguate strategie di controllo, se prima si lavora insieme al terapeuta e, nei in casi particolari, lo psicoterapeuta può consigliare il ricovero presso un centro di trattamento per i disturbi dell’ansia, ovvero in una casa di cura per l’ansia.

Ci troviamo dunque con la domanda “ Farmacologia o psicoterapia  ?” La diagnosi sullo stato di ansia deve essere fatta dal medico e dallo psicologo. Sarà il medico a fornire la giusta diagnosi e le prescrizione per la cura dell’ansia magari proprio con gli ansiolitici, secondo una strategia terapeutica che tenga conto dei vari fattori. Sarà, invece lo psicologo psicoterapeuta ad occuparsi della cura dell’ansia se essa è sintomo di problematiche di natura psicologica da individuare e risolvere (ansia bipolare, ansia depressiva, ansia da prestazione e da prestazione sessuale, ansia da eccitazione nervosa, ansia da separazione, ansia fobica - fobie varie, come la fobia sociale, la fobia di guidare la macchina oppure la dipendenza da gioco - ansia e ossessioni ( Disturbo ossessivo compulsivo ), ecc.). Se si dovesse curare e trattare l’ansia ottundendola unicamente con farmaci sempre più forti, i soggetti colpiti perderebbero una risorsa utile a fronteggiare le condizioni della vita, l’ansia.

Abbiamo detto in merito che l’ansia, contenuta dentro certi limiti è da considerarsi un’ansia positiva, pertato deve essere considerata un meccanismo fisiologico di cui la natura ci ha dotati per affrontare con la dovuta lucidità ed aggressività gli ostacoli e i problemi. Sopprimere o superare l’ansia in maniera indiscriminata, farmacologicamente, significa rinunciare a un meccanismo di difesa di cui abbiamo bisogno per affrontare l’esistenza di tutti i giorni e guarire dall’ansia significa saperla riconoscere come un’alleata che ci accompagna nella vita.

Diviene così di grande aiuto lo psicologo psicoterapeuta che riconosce l'ansia del paziente e attraverso una calibrata psicoterapia interviene su tutti gli stati di ansia di difficile tollerabilità, di difficile controllo emotivo, che ostacolano la lineare fruibilità del pensiero considerando che sul fondo i sintomi ricorrenti dell’ansia possono essere segnale di significativi stati di nevrosi ( nevrosi d’ansia ), di  depressione, ed altro.

Per aiutare i pazienti a liberarsi dall’ansia lo psicologo psicoterapeuta può praticare, all'inizio del trattamento, una buona terapia di sostegno partendo con dei colloqui introduttivi durante i quali i pazienti riescono a rilassarsi sentendosi compresi. Poi, con un adeguato intervento di terapia coadiuvata dall’ipnosi ericksoniana possono essere utilizzati istruzioni per l’apprendimento del training autogeno e altre tecniche di rilassamento; oppure intervenire con fantasie guidate, metafore, ecc. che conducono in un viaggio di idee ed immagini positive atte ad aprire catene associative di pensiero che si generalizzano neutralizzando immagini negative generatrici di ansia. I pazienti che soffrono di disturbi di ansia, attraverso il rilassamento e la piacevole distensione, utilizzati nella psicoterapia ipnotica, riducono immediatamente le tensioni e trovano una soluzione per l’ansia e alle proprie sofferenze: gli attacchi di panico possono svanire subito, l’ansia guarisce o viene sedata; le tensioni e l’ insicurezza vengono sciolte.

Nel curare l’ansia con l’ipnosi l’intervento terapeutico, di sostegno e con strategie ipnotiche, utilizzate nella la trance ipnotica, hanno anche la funzione di poter agire in superficie e di aiutare un migliore scarico di tensione e di favorire un maggiore equilibrio psicofisico e i pazienti possono imparare ad essere sereni. L’applicazione e l’intervento sull’ansia curata con l’ipnosi, in particolare, è sicuramente più efficace in quanto può intervenire in modo risolutivo su momenti difficili e su problematiche che partono da realtà inconsce e che possono avere diversificati a profondi livelli di complessità. In particolare, nella cura dell’ansia con l’ipnosi, questa non viene usata per rimuovere i sintomi nelle specifiche patologie; i sintomi anziché essere rimossi possono essere utilizzati come veicoli positivi verso la trasformazione creativa diretta al benessere. Inoltre, la trance ipnotica risulta essere adatta a portare alla coscienza un trauma rimosso che genera ansia ( Disturbo post traumatico da stress ), divenuto tale poiché il meccanismo difensivo della rimozione ha nascosto al mondo della razionalità esperienze spiacevoli, per questo rimosse.

Infine si ricorda a coloro che vogliono liberarsi dall’ansia che: “ Gli attacchi di panico e le crisi d’ansia derivano da ciò che non si può vedere di noi stessi, che ci fa paura ”.

“Accettare la vita per mantenere pulita la mente”.

Dott. Basile Catania.


Italia, Lazio – Città: Roma – Studio di psicoterapia e ipnosi a Roma.

Nella Sede dello Studio di Roma, Lo Psicologo Psicoterapeuta, Specialista esperto nella conoscenza del Disturbo d’Ansia, fornisce e consiglia la lettura del presente articolo per coloro i quali intendano curare l’ansia.

 

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista, Specialista in psicoterapia ipnotica e ipnosi Roma
Socio Fondazione Europea – AMISI – Associazione Medica Italiana per lo studio dell’ipnosi
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